Fusione per incorporazione IMA Life

Via libera alla fusione per incorporazione di IMA Life in IMA S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader nel settore delle macchine automatiche per il confezionamento. Il Consiglio di Amministrazione della società ha infatti dato il via libera alla fusione per incorporazione di IMA Life S.r.l. che è interamente controllata da IMA S.p.A..

L’operazione si innesta nell’ambito di quelle azioni finalizzate a semplificare la struttura societaria; trattandosi di una società controllata al 100%, la fusione per incorporazione avviene in via semplificata, il che significa, tra l’altro, che non sono previsti rapporti di concambio o modifiche allo statuto societario.

Eni gas accordo per South Stream

EdF e Wintershall entrano nel progetto South Stream di Eni e di Gazprom. A comunicarlo è stata la società energetica italiana a seguito dell’accordo che è stato siglato a Sochi proprio in data odierna in presenza di Vladimir Putin, il Premier russo.

Ad apporre le firme all’accordo, finalizzato allo sviluppo di progetti nella filiera del gas, sono stati Paolo Scaroni, l’Amministratore Delegato di Eni S.p.A., Henri Proglio, Amministratore Delegato e Presidente di EdF, Harald Schwager, il consigliere della società BASF, ed Alexey Miller, il Presidente del colosso Gazprom. In South Stream EdF e Wintershall entrano così entrambe con una quota del 15%, mentre Eni S.p.A. e Gazprom hanno una quota pari, rispettivamente, al 20% ed al 50%.

Tassi interesse India alle stelle

Se l’Europa e gli Stati Uniti devono risolvere un grave problema, quello della crescita, in Asia le principali potenze economiche mondiali emergenti devono invece far fronte ad una crescita che si porta dietro spinte inflattive difficili da contenere.

E così, mentre in America ed in Eurolandia le rispettive banche centrali, la Federal Reserve ed la Bce, a tutto pensano in questo momento tranne che ad innalzare il costo del denaro, in Asia la situazione già da tempo è diametralmente opposta.

Auto Fiat vendite agosto 2011

Nei primi otto mesi dell’anno in Europa le immatricolazioni di nuove auto, a quota 9,19 milioni, hanno fatto registrare una contrazione dell’1,1%, ma considerando il solo mese di agosto del 2011 il mercato ha fatto registrare una crescita delle immatricolazioni del 7,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

La Fiat Group Automobiles, a chiusura dei primi otto mesi dell’anno, vanta una quota sul mercato europeo del 7,3%, con la 500 e la Panda che spiccano per volumi di vendite sui mercati del Vecchio Continente. La multinazionale torinese, inoltre, ha riportato miglioramenti per il brand Lancia, con incrementi a due cifre in agosto, e per l’Alfa Romeo, unitamente ad un livello di crescita a tre cifre per il brand Jeep sia il mese scorso, sia nel luglio del 2011.

Robin Hood Tax effetti su Terna

La cosiddetta Robin Hood Tax, il cui ambito di applicazione, a carico delle imprese energetiche, è stato reintrodotto ed esteso con la manovra bis 2011, quella di ferragosto per intenderci, avrà un impatto non indifferente su numerosi player del comparto che sono quotati in Borsa a Piazza Affari.

Tra questi c’è Terna, la società che opera nel nostro Paese nel dispacciamento dell’energia elettrica; ebbene proprio Terna al riguardo, con un comunicato ufficiale, ha fornito i numeri relativi al prevedibile impatto che sui conti societari avrà la Robin Hood Tax che, lo ricordiamo, non è altro che un inasprimento, dal 6,5% al 10,5%, dell’addizionale Ires a carico delle imprese interessate al provvedimento del Governo italiano.

Banche centrali pronte a inondare liquidità

I ribassisti sui mercati azionari ed obbligazionari di tutto il mondo in data odierna, giovedì 15 settembre del 2011, sembrano avere per il momento tirato i remi in barca. Questo dopo che le principali banche centrali di tutto il mondo hanno pianificato un’azione coordinata e finalizzata a sostenere il sistema finanziario, a partire dal sostegno alla liquidità in dollari americani.

Stando a quanto si è appreso in questi ultimi minuti, ad intervenire congiuntamente sono state infatti la Bns, Banca nazionale svizzera, la Boe, la Banca centrale d’Inghilterra, la Bce, Banca centrale europea, ma anche la Boj, Bank of Japan, e la Banca centrale americana, ovverosia la Federal Reserve guidata dal Presidente Ben Bernanke.

Istat inflazione 2011 viaggia al 2,8%

Nel migliore dei casi in Italia, nel 2011, il carovita si attesterà al 2,6%. E’ questo infatti, a valere sullo scorso mese di agosto del 2011, il livello dell’inflazione acquisita nei primi otto mesi del corrente anno. A comunicarlo è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, che ha confermato, proprio a valere sul mese di agosto del 2011, la stima preliminare sull’indice dei prezzi al consumo, attestatosi a +2,8% rispetto allo stesso mese dell’anno 2010.

Trattasi di un livello del carovita elevato che chiaramente incide sul costo del denaro, e quindi sui tassi di interesse, ma anche sul potere d’acquisto degli italiani alle prese con redditi falcidiati dalla crisi, e con un mercato del lavoro stagnante a causa spesso della competitività sul mercato che in questi ultimi anni le PMI hanno via via perso.

Aumento di capitale TIM Participações

Il colosso nostrano delle telecomunicazioni Telecom Italia non vuole diluire la propria presenza su un mercato chiave come quello brasiliano, e per questo aderirà all’operazione di aumento di capitale annunciata da TIM Participações.

A darne notizia è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari, e facente parte dell’indice FTSE MIB, facendo altresì presente, di conseguenza, come la controllata TIM Brasil andrà così a sottoscrivere l’aumento per la quota di possesso azionaria spettante, ovverosia nella misura percentuale del 66,94%.

Nuovo Btp cinque anni settembre 2016

E’ scattata in data odierna, mercoledì 14 settembre del 2011, l’ammissione a quotazione del Btp, Buono del Tesoro Poliennale, con scadenza a cinque anni e codice ISIN IT0004761950. Trattasi, nello specifico, del BTP 15/9/2011 – 15/9/2016 con cedola lorda annua facciale al 4,75% che è stato collocato in asta dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per un controvalore complessivo pari a quasi quattro miliardi, per l’esattezza 3,86 miliardi di euro.

Nel dettaglio, a fronte di un prezzo di aggiudicazione in asta che è stato pari a 96,65, quindi sotto la pari, il Buono del Tesoro Poliennale (BTP) con decorrenza 15 settembre del 2011, e scadenza 15 settembre del 2016, paga una cedola annua al 4,75% frazionata in due semestri, il 15 marzo ed il 15 settembre di ciascun anno fino a scadenza.

Eurobond per salvare la moneta unica

Trasferire una quota dei debiti sovrani dei Paesi dell’Eurozona in un unico “recipiente”, possibilmente che sia in grado di ottenere, per le emissioni, da parte delle agenzie di rating, un merito creditizio molto elevato, ma anche di catturare l’interesse e l’apprezzamento dei mercati. Questo è quanto, almeno sulla carta, dovrebbero garantire i cosiddetti Eurobond, emissioni di titoli di stato europei e sovra-nazionali finalizzati a “sostituire” i nostri Btp e gli altri titoli di Stato emessi dai Paesi membri.

Trattasi di un’ipotesi molto cara al nostro Ministro all’Economia, Giulio Tremonti, il quale più volte ha sottolineato come a regime dalla tempesta sull’euro e sui mercati si possa uscire bene proprio adottando la soluzione degli Eurobond.