
L’annuncio è stato dato in occasione della pubblicazione dei risultati realizzati nel corso del 2011, archiviato con ricavi per 109,6 miliardi di euro, ossia in crescita dell’11,2% rispetto ai 98,52 miliardi realizzati nell’esercizio precedente.
L’annuncio è stato dato in occasione della pubblicazione dei risultati realizzati nel corso del 2011, archiviato con ricavi per 109,6 miliardi di euro, ossia in crescita dell’11,2% rispetto ai 98,52 miliardi realizzati nell’esercizio precedente.
All’istituto bancario guidato da Enrico Cucchiani è stato infatti attribuito rating “buy” e target price a 1,74 euro. Tale giudizio, hanno spiegato gli analisti di Ing, è stato dettato da una base di capitale molto forte, da un bilancio sano e dall’efficienza in termini di costi.
La cedola che verrà distribuita agli azionisti di Snam Rete Gas nel corso della prima parte del 2012 relativamente all’esercizio 2011, salvo approvazione dell’assemblea, sarà quindi superiore del 4,3% rispetto a quella distribuita lo scorso anno, nonostante nel corso del 2011 gli utili della società abbiano risentito dell’introduzione della cosiddetta Robin tax a carico delle aziende attive nel settore energetico.
Questi obiettivi, ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo Carlo Rosa, verranno perseguiti soprattutto mediante un consolidamento dei tassi di crescita importanti e salvaguardando i livelli di redditività di eccellenza.
In entrambi i casi, dunque, la cedola risulta superiore rispetto a quella distribuita lo scorso anno, quando ricordiamo era stato riconosciuto a ciascun azionista un dividendo pari a 0,63 euro per ogni azione ordinaria e a 0,66 euro per ogni azione di risparmio.
A preoccupare è soprattutto il livello di indebitamento delle società coinvolte. Ai dati attuali, infatti, il debito dell’aggregato potrebbe aggirarsi intorno ai 2,7 miliardi di euro.
Morelli nel corso del suo intervento ha infatti evidenziato le diverse prospettive esistenti nel momento in cui è stato predisposto il piano. Nel 2011, anni in cui è stato varato, le previsioni parlavano infatti di una crescita dello 0,80% nel corso del 2012, mentre ad oggi le previsioni vedono al termine dell’anno in corso una riduzione del 2% circa del Pil.
Il dubbio a riguardo è dato dal difficile contesto macroeconomico, che secondo gli analisti potrebbe spingere diverse società quotate a non distribuire alcuna cedola agli azionisti, destinando la quota di utili al rafforzamento della propria situazione patrimoniale.
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, le stime del consenso rilasciate a poche settimane dalla pubblicazione dei dati ufficiali si discostano poco da quelli reali.