
Gli analisti di Piazzetta Cuccia hanno infatti deciso di tagliare il rating sul titolo da “neutral” a “underperform” e al contempo hanno abbassato il target price da 14,7 a 13,60 euro.
Gli analisti di Piazzetta Cuccia hanno infatti deciso di tagliare il rating sul titolo da “neutral” a “underperform” e al contempo hanno abbassato il target price da 14,7 a 13,60 euro.
L’istituto guidato da Enrico Cucchiani continua quindi ad essere l’unica banca italiana su cui gli analisti di Credit Suisse hanno una copertura positiva. Infatti, nonostante nel corso degli ultimi mesi i titoli del comparto bancario italiano siano tornati a suscitare l’interesse degli investitori, il broker preferisce mantenere un atteggiamento improntato alla cautela e puntare esclusivamente sulle banche italiane che offrono qualità a prezzi ragionevoli, proprio come Intesa Sanpaolo.
A fronte di tale offerta, che sarà effettuata in linea con la Regulation S del U.S. Securities Act, il colosso energetico si è impegnato a non collocare sul mercato ulteriori azioni Snam per un periodo che va da oggi 15 gennaio fino a 90 giorni dalla conclusione dell’offerta stessa.
Allo stesso modo, almeno per quest’anno, non è prevista alcuna aggregazione con Mediobanca, che continuerà quindi ad essere una banca autonoma e indipendente rispetto ad Unicredit.
La decisione è stata presa a seguito della revisione delle stime per il 2013 e il 2014, in particolare la banca prevede ora un margine sull’ebitda in aumento al 9,2% per il 2012 e al 20,5% per il 2013, con ulteriore crescita nel corso degli anni successivi fino a toccare il 23% nel 2015.
A tal fine il Gruppo ha avviato un’approfondita analisi del portafoglio di investimenti, del portafoglio immobiliare e di tutti gli asset alternativi della compagnia, che sarà conclusa con la presentazione dei risultati annuali a marzo.
La notizia, nonostante l’assenza di conferme ufficiali, è stata accolta positivamente dal mercato: a Piazza Affari il titolo Fiat in tarda mattinata è arrivato a segnare un rialzo di oltre quattro punti percentuali a 4,316 euro, contro un guadagno inferiore ad un punto percentuale del FTSE Mib.
Ad incidere negativamente sull’andamento del titolo in Borsa è anche la valutazione negativa arrivata da Banca Akros, che dopo la diffusione dei dati sulle immatricolazioni in India ha comunicato di aver tagliato il rating sul titolo da “buy” a “hold”, mantenendo invariato il target price a 2,20 euro.
In particolare, ora il broker vede un utile netto 2012 di 1,3 miliardi di euro, in deciso miglioramento rispetto al rosso di 9,2 miliardi di euro del 2011, e una perdita netta di 80 milioni di euro nel solo quarto trimestre.
Ad influire positivamente sono le indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, secondo cui i grandi gruppi europei delle telecomunicazioni stanno valutando la possibilità di creare una rete infrastrutturale paneuropea, in modo tale da unire i mercati nazionali del continente.