Euro in calo per timori crisi debito sovrano

L’euro ricade sotto 1,33 dollari, un calo ricondotto ancora una volta alla crisi del debito sovrano, alla luce dell’elevata probabilità che dopo Grecia e Irlanda tocchi al Portogallo ricorrere al fondo di emergenza predisposto dall’Unione europea.

A sostenerlo non solo lo stesso ministro delle Finanze portoghese, che alcuni giorni fa aveva definito altamente probabile la possibilità che il Portogallo ricorresse agli aiuti da parte dell’Unione europea, ma anche da una notizia riportata dal Financial Times Deutschland, che citando fonti bancarie tedesche afferma che i paesi membri dell’Unione europea e la Banca centrale europea stanno facendo di tutto per convincere Lisbona a ricorrere agli aiuti, al fine di tentare un salvataggio indiretto della Spagna.

Investire nelle valute rifugio

Nonostante il piano di salvataggio dell’Irlanda è stato approvato dall’Unione europea, la debolezza dell’euro persiste e la volatilità del cambio probabilmente rimarrà elevata anche nel corso dei prossimi mesi, soprattutto per via dell’elevato rischio che ben presto anche il Portogallo sarà costretto a ricorrere agli aiuti dell’Ue.

Per questo motivo, dunque, in questi periodi di incertezza gli investitori preferiscono puntare sulle cosiddette valute rifugio, che a prescindere dai loro rendimenti rappresentano un porto sicuro per investire i propri soldi.

Euro beneficia decisione Irlanda, dollaro in calo dopo dati Usa

Il cambio euro dollaro si riporta quota sopra 1,35 dopo il calo del dollaro ricondotto principalmente alla pubblicazione del dati sui prezzi al consumo di ottobre negli Stati Uniti, da cui è emerso un incremento dell’inflazione inferiore alle attese e una componente core che ha registrato un aumento su base annua al livello minimo da quando esiste la misurazione.

Nel frattempo l’euro si è rafforzato anche grazie anche alla decisione dell’Irlanda di accettare di iniziare a collaborare con l’Unione europea e il Fondo Monetario Internazionale, una decisione interpretata come il primo passo verso il processo che porterà all’accettazione degli aiuti da parte di Dublino.

Euro in ripresa dopo dichiarazioni Fed

Alle parole pronunciate dal presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley, gli analisti hanno attribuito il merito di aver risollevato l’euro dai livelli minimi registrati negli ultimi giorni nei confronti del dollaro, anche se la debolezza della moneta europea resta ancora pressoché intatta.

A rendere fragile l’auro, infatti, sono i timori relativi alla crisi del debito sovrano, accentuati dalla diffusione da parte dell’Eurostat dei dati relativi al deficit dei paesi europei e che vede tra i paesi più a rischio Grecia, Irlanda, Gran Bretagna e Spagna.

Euro debole sul dollaro per timori crisi debito sovrano

In avvio di settimana permane la debolezza dell’euro nei confronti del dollaro, causata soprattutto dai timori relativi al debito sovrano, accentuati nelle ultime ore dai dati pubblicati dall’Eurostat relativi al deficit dei paesi europei, con in testa la Grecia seguita da Irlanda, Gran Bretagna e Spagna.

L’Irlanda al momento è il paese su cui sono puntati gli occhi del mondo intero, mentre per l’Italia a far temere di più è soprattutto la potenziale crisi del governo e il secondo posto occupato in Europa in termini di debito.

Euro in rialzo ma volatile per timori Irlanda

L’euro registra una lieve ripresa dai minimi di sei settimane nei confronti del dollaro, anche se la situazione resta ancora instabile e incerta a causa de timori relativi alla crisi del debito sovrano in Europa. In questo momento, in particolare, l’attenzione è focalizzata sull’Irlanda che secondo alcune fonti potrebbe ottenere a breve aiuti da parte dell’Unione europea.

L’Irlanda continua a ribadire di non aver alcun bisogno di aiuti esterni, nonostante questo alcune fonti europee continuano a parlare di un imminente intervento, anche se secondo le indiscrezioni si tratterebbe di una forma di sostentamento che non porterebbe ad una riduzione degli eventuali rimborsi dei titoli detenuti dagli investitori.

Euro in rialzo sul dollaro, future greggio in ripresa

I timori legati alla crisi del debito sovrano che nei giorni scorsi hanno causato una calo dell’euro nei confronti del biglietto verde sono andati progressivamente scemando soprattutto dopo l’asta delle obbligazioni portoghesi con un rendimento del 6,156%, con scadenza ottobre 2016 per un ammontare complessivo pari a 556 milioni di euro, nonché di quelle con rendimento pari a 6,846% per un valore complessivo di 686 milioni di euro con scadenza giugno 2010.

L’indebolimento dei timori relativi al debito sovrano, dunque, ha provocato un nuovo rafforzamento della moneta europea nei confronti del dollaro. Questa mattina, in particolare, il cambio euro dollaro ha raggiunto 1,3819, anche se i mercati restano sostanzialmente cauti in attesa del G20 a Seul, in Corea del Sud.

Future greggio in ribasso dopo risalita del dollaro

Le preoccupazioni relative la debito sovrano di alcuni paesi europei, tra cui l’Irlanda, sono tornate a pesare sulla moneta europea che continua ad essere sotto pressione, soprattutto dopo il risveglio dell’interesse nei confronti del dollaro che ha seguito la pubblicazione dei dati sull’occupazione statunitense.

La risalita del dollaro ha avuto tra i suoi effetti anche un ribasso dei future del greggio che hanno raggiunto livelli minimi degli ultimi 25 mesi, in quanto la ripresa del dollaro rende meno costose le materie prime per gli importatori che utilizzano altre valute.

Dollaro debole dopo decisione Fed

Dopo essere rimasto stabile in attesa della decisione della Federal Reserve in relazione alle misure da inserire all’interno del pacchetto di stimoli monetari, stamane il dollaro si mostra debole sia nei confronti dell’euro, raggiungendo i livelli minimi degli ultimi dieci mesi, che dello yen, in questo caso raggiungendo livelli vicinissimi ai minimi storici.

Ma del resto il calo del dollaro dopo l’ufficializzazione della decisione della Federal Reserve era più che atteso, così come pure è risultata conforme alle previsioni la decisione presa dalla banca centrale al termine della riunione di ieri.

Dollaro stabile in attesa decisione Fed

La posizione stabile del dollaro a detta degli analisti dovrebbe rimanere pressoché invariata almeno fino alle 19:15 di oggi, quando al termine della riunione della Federal Reserve verranno rese note le tanto attese decisioni inerenti al pacchetto di stimoli monetari.

Secondo Adrian Schmidt, strategist per i cambi per Lloyds Banking Group, nonostante l’incertezza in merito ai dettagli della decisione presa dalla Fed, alla fine l’allentamento quantitativo avrà come conseguenza rendimenti più bassi e quindi una flessione nel lungo periodo.