
Il risultato risulta addirittura peggiore rispetto a quello stimato dagli analisti che, pur includendo le perdite relative ai prodotti che sono attualmente oggetto di un’indagine della Procura di Siena, indicava una perdita di circa 2,5 miliardi.
Il risultato risulta addirittura peggiore rispetto a quello stimato dagli analisti che, pur includendo le perdite relative ai prodotti che sono attualmente oggetto di un’indagine della Procura di Siena, indicava una perdita di circa 2,5 miliardi.
L’ipotesi è stata avanzata questa mattina dagli analisti di Bloomberg, secondo i quali la decisione al riguardo probabilmente sarà presa dal nuovo governo. Se la previsione dovesse rivelarsi fondata, si tratterebbe senza dubbio una pessima notizia per la banca senese, che nel primo pomeriggio a Piazza Affari cede oltre due punti e mezzo percentuali a 0,207 euro.
La Commissione è infatti solita mettere sotto osservazione i titoli che registrano un andamento anomalo, proprio come quello che vede oggi come protagonista l’istituto bancario senese.
L’agenzia di rating statunitense ha motivato la sua decisione spiegando che, alla luce di quella che è l’attuale situazione finanziaria della banca, è probabile che questa possa aver bisogno di ulteriori aiuti esterni nonostante l’iniezione di capitale da 1,5 miliardi di euro da parte del governo italiano.
La banca, ha spiegato Viola, sta valutando la possibilità di emettere strumenti di questo tipo insieme agli organi di vigilanza, non solo perché si tratterebbe della prima operazione di questo tipo sul mercato italiano ma anche per ragionare sulle modalità di collocamento di questo nuovo strumento.
All’istituto bancario guidato da Enrico Cucchiani è stato infatti attribuito rating “buy” e target price a 1,74 euro. Tale giudizio, hanno spiegato gli analisti di Ing, è stato dettato da una base di capitale molto forte, da un bilancio sano e dall’efficienza in termini di costi.
La decisione della banca tedesca è stata presa in virtù del capitale aggiuntivo, pari a 3,3 miliardi di euro, richiesto dall’Eba a Mps lo scorso dicembre. Tale adeguamento dovrà essere effettuato entro il prossimo 30 giugno, tuttavia, a differenza di Unicredit, la banca senese non ha intenzione di lanciare un aumento di capitale.
Sempre nella giornata di ieri la Fondazione Monte dei Paschi è riuscita a strappare un accordo con le banche creditrici Credit Suisse e Mediobanca, in forza del quale fino al 15 dicembre sono sospesi gli effetti della posizione debitoria del gruppo.
A Piazza Affari il titolo Mps non risente particolarmente del giudizio negativo arrivato dalla banca d’affari, in tarda mattinata segna infatti un rialzo dello 0,51% a 0,435 euro.