
Previsioni Salvatore Ferragamo terzo trimestre 2011

Nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2011, in particolare, il gruppo fiorentino attivo nel settore del lusso ha realizzato ricavi pari a 459,7 milioni di euro, ossia in crescita del 29,8% rispetto al 30 giugno 2010, mentre l’utile netto è risultato pari a 45,7 milioni di euro, in aumento del 32,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’ebit è cresciuto dell’80,4% passando dai 39,3 milioni di euro del primo semestre 2010 a 70,9 milioni di euro.
In entrambi i casi si tratta di dati che hanno deluso le aspettative degli analisti, che attendevano in media ricavi per 447 milioni e un utile pari a 21 milioni di euro.
Nel periodo in esame, infatti, il gruppo guidato da John Elkann ha realizzato un utile consolidato pari a 477,2 milioni rispetto ai 25,1 milioni registrati nel primo semestre 2010. Si tratta di una variazione positiva pari a 452,1 milioni di euro e che deriva in larga parte dal netto miglioramento dei risultati realizzati dalle società partecipate, nonché dai maggiori dividendi derivanti da partecipazioni e da altre variazioni nette.
A Piazza Affari il titolo Mps non risente particolarmente del giudizio negativo arrivato dalla banca d’affari, in tarda mattinata segna infatti un rialzo dello 0,51% a 0,435 euro.
Durante la presentazione dei risultati relativi alla prima metà dell’anno, infatti, l’amministratore delegato del gruppo ha fatto sapere di essere fiducioso sulle potenzialità dell’Italia, dove nel corso dei prossimi mesi si prevede verrà ulteriormente focalizzato il portafoglio ordini.
Nessuno slittamento dunque, contrariamente a quanto era stato ipotizzato nei giorni scorsi per via dell’instabilità dei mercati e delle condizioni poco favorevoli per un’operazione di questo tipo.
Tra questi figurano gli analisti di Deutsche Bank, che hanno comunicato di aver tagliato il target price sui titoli di ben sette banche italiane, in particolare è stato rivisto al ribasso il target price di Banco Popolare a 1,7 da 2 euro, di Intesa Sanpaolo a 2,1 da 2,2 euro, di Unicredit a 1,6 da 1,8 euro, di Mps a 0,8 da 0,9 euro, di Bpm a 1,3 da 1,7 euro, di Credito emiliano a 3,4 da 4 euro e di Ubi Banca a 3,4 da 4 euro.
Nel giorno che precede la scadenza del divieto di effettuare vendite allo scoperto, infatti, la stampa sottolinea l’intenzione dell’Europa di prorogare il divieto di short selling, affermando che l’annuncio con ogni probabilità sarà dato oggi a mercati chiusi.
A riferirlo è Reuters, che citando alcune fonti molto vicine all’operazione parla di un rendimento indicato a 215-220 punti base sopra il tasso swap.