
Mediaset ha archiviato il 2010 con un utile netto pari a 352,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 272,4 milioni realizzati nel precedente esercizio. In crescita anche i ricavi, che hanno registrato un incremento del 1,5% a 4,293 miliardi.

Mediaset ha archiviato il 2010 con un utile netto pari a 352,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 272,4 milioni realizzati nel precedente esercizio. In crescita anche i ricavi, che hanno registrato un incremento del 1,5% a 4,293 miliardi.

La decisione è stata presa contestualmente all’approvazione dei risultati realizzati nel corso del 2010, chiuso con un utile netto di pertinenza pari a 1.323 milioni rispetto ai 1.702 milioni realizzati nel 2009. Il margine di intermediazione è risultato pari a 26.347 milioni, ossia in calo del 5,9% rispetto all’anno precedente.

I ricavi consolidati sono invece cresciuti del 2,2% a quota 2,255 miliardi, in particolare i ricavi pubblicitari hanno registrato un incremento del 7% a 759,6 milioni.

Tutto questo, aggiunto ai probabili problemi che si verificheranno a livello di governance per via delle divisioni all’interno del Consiglio di amministrazione, hanno portato gli esperti ad ipotizzare un mutamento del quadro grafico di Parmalat.

In questo caso l’aspetto negativo è che non si può disporre del proprio denaro come avviene nei caso dei tradizionali conti deposito, tuttavia va sottolineato che nel caso in cui si voglia ritirare il denaro prima del previsto non si pagano penali, al massimo verrà riconosciuto un rendimento inferiore per il periodo in cui il denaro è stato depositato sul conto.

A riguardo i gestori si sono mostrati concordi nel ritenere che i settori che hanno maggiori possibilità di resistere agli effetti negativi della situazione di crisi che sta colpendo il Giappone sono quelli legati alle energie alternative, il settore farmaceutico e il settore industriale.

Le rivolte in Algeria, Tunisia ed Egitto, il terremoto in Giappone e la guerra in Libia, infatti, rischiano di compromettere gravemente la ripresa economica e di avere gravi ripercussioni sul prezzo del petrolio e sull’andamento del cambio euro dollaro.

Barclays 3% Plus, in particolare, è un conto corrente riservato ai nuovi clienti residenti in Italia e che offre un tasso di interesse lordo del 3,00% (2,19% netto) per tutto il 2011 per giacenze fino a 5.000.000 di euro.

La regola principale, dunque, è che il conto corrente conviene dal punto di vista dei rendimenti solo se questi riescono a superare le spese del conto.

Al tasso di interesse piuttosto conveniente bisogna aggiungere la semplicità dell’investimento, la totale assenza di spese e commissioni di qualunque tipo (eccetto i costi di natura fiscale) e la garanzia dello Stato italiano, senza contare che è possibile investire anche somme di denaro bassissime.